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Venerdì, 19 Aprile 2024
Guidonia Guidonia Montecelio / Via dell'Inviolata

Rifiuti: l’Inviolata chiude le porte all’immondizia di Tivoli

Allarme rifiuti nella provincia di Roma. Da ieri la discarica di Guidonia ha chiuso l'accesso ai mezzi dell'Asa Tivoli. In ballo un debito da 7,9 milioni di euro

Chiusa all’immondizia di Tivoli. Questo il cartello che metaforicamente i mezzi dell’Asa si sono trovati nelle giornate di ieri e oggi al tentativo di depositare l’immondizia tiburtina nella discarica dell’Inviolata a Guidonia. Una chiusura maturata in seguito ad un debito di 7,9 milioni di euro accumulato dall’Asa, azienda municipalizzata che gestisce il servizio di ritiro e raccolta dei rifiuti tiburtini nei confronti della Ecoitalie 87, che gestisce l’impianto della vicina città dell’Aria.

ECOITALIA 87: Una chiusura che la società di Manlio Cerroni aveva anticipato sia all’Asa che al Comune di Tivoli con una nota dello scorso 19 gennaio nella quale si precisava che a fronte del mancato pagamento di acconto “di almeno il 10% del debito” si sarebbe provveduto senza ulteriori deroghe “alla sospensione di ogni ritiro dei rifiuti di provenienza dal Comune di Tivoli a far data dal 1 febbraio. Ritiro che potrà riprendere solo al soddisfacimento di tali richieste”. Lettera di Ecoitalia che cita i precedenti avvisi di mancato saldo sollecitati ad Asa e Comune di Tivoli a cadenza quasi mensile (marzo, maggio, giugno, luglio e ottobre 2011) e arrivata per conoscenza anche sopra le scrivanie della Direzione Regionale Attività Produttive e Rifiuti della Regione Lazio e del Prefetto di Roma che, prontamente scriveva all’amministrazione di Palazzo San Bernardino (19 gennaio 2012) per invitarla a “voler fornire cortesi aggiornamenti circa le criticità avanzate”, tenendo conto “delle evidenti problematiche di ordine pubblico connesse alla raccolta rifiuti”.

ASA: Da qui l’allarme di Asa, che con un’ulteriore lettera (datata 30 gennaio) ed una successiva mail (1 febbraio) scrive alla Giunta del sindaco Sandro Gallotti lanciando l’allarme: “Si conferma che oggi 1 febbraio la Ecoitalia 87 non ha consentito l’accesso dei nostri mezzi all’impianto”. Missiva del direttore di Asa Michele Bernardini che non cela le preoccupazioni future. “Seppur il servizio di raccolta rifiuti è stato comunque effettuato senza alcuna visibile ricaduta sulla città. Se domani (oggi ndc) dovesse perdurare la situazione di chiusura dell’impianto i primi disaggi cominceranno ad avvertirsi a livello cittadino”. Allarme rilanciato anche e soprattutto in relazione alla giornata di domani, come prosegue Asa: “Se la chiusura dovesse protrarsi anche al giorno 3 febbraio, i disagi creerebbero gravi ricadute sul territorio che diventerebbero catastrofiche nei giorni seguenti, considerata la presenza del giorno festivo, domenica 5 febbraio, normale giorno di chiusura della discarica. Inoltre la situazione già difficile da normalizzare in condizioni normali, sarebbe resa più ardua a causa del forte sotto organico in cui si trova l’Azienda in questo periodo e della forte situazione di stress indotto sul parco automezzi, oramai vetusto e soggetto a frequenti rotture e conseguenti fermo macchina”.

REAZIONI: Intanto domani mattina l’amministrazione tiburtina dovrebbe incontrare i vertici di Ecoitalia e delle parti in causa per cercare di tamponare un allarme immondizia che non si nasconde più dietro l’angolo. Situazione che non è sfuggita al circolo Idv di Tivoli che tramite una nota del segretario Riccardo Reali accusa: “A forza di rinviare le decisioni i cittadini di Tivoli rischiano di vivere un’esperienza simile allo spettacolo che fino a qualche tempo fa offriva Napoli. La discarica dell’Inviolata minaccia di non accogliere più i rifiuti della città, mentre il Sindaco continua a sprecare le sue energie per tutelare interessi particolari, come abbiamo visto nell’ultimo consiglio”  “Abbiamo chiesto più volte al Consiglio comunale di occuparsi in modo risolutivo delle società partecipate - conclude Reali - ma questo grave problema che interessa molti lavoratori e le finanze del Comune non sembra sollecitare l’interesse del primo cittadino. Oggi, con quasi otto milioni di debiti nei confronti della società che gestisce la discarica, soldi tra l’altro già abbondantemente pagati dai contribuenti tiburtini, il sistema rischia il collasso. Sindaco stupiscici: una volta tanto fai qualcosa”.

LEGAMBIENTE: Reazioni che sono arrivate anche dal Circolo Legambiente di Tivoli che, impegnato attivamente nella battaglia contro l’altra possibile discarica di Corcolle - San Vittorino ha spiegato: “La discarica dell’Inviolata ha chiuso i battenti ai compattatori dell’azienda comunale di Tivoli. Il motivo è riposto nel debito che Tivoli ha nei confronti della discarica di Cerroni, ma è emergenza a senso unico? Si vuole forzare la mano? Si vuole l’immondizia in strada? Non ci stiamo, se è emergenza lo è per tutti i comuni e non solo per Roma, se si proroga l’apertura di Malagrotta si deve consentire anche a Tivoli di scaricare all’Inviolata. Le nuove discariche sul patrimonio archeologico ed ambientale sono una cosa, i debiti dei comuni che hanno il fiato corto a causa dei tagli di bilancio sono un’altra. No a San Vittorino-Corcolle, si alla raccolta differenziata Porta a Porta, no alle forzature squallide in questo momento così delicato".

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