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Tivoli: nel 2016 settecento nati all'ospedale San Giovanni, attivato il Rooming-in

Il servizio consentirà alle mamme che lo desiderano di stare 24 ore su 24 col proprio bambino

Un 2017 proprio coi “fiocchi”. Dalla metà di dicembre è stato, infatti, attivato a Tivoli il nuovo servizio di Rooming-in che garantisce alle neomamme che lo desiderino, quando le condizioni di salute di entrambi lo consentano, di rimanere sempre accanto al bambino, notte e giorno, potendo contare sulla presenza costante e continua del personale dell’ospedale. La Asl Roma 5 è in prima linea per favorire il percorso di allattamento al seno. Si tratta di un grande risultato, ottenuto grazie all'impegno dell'Azienda e alla passione a alla dedizione di tutti gli operatori che lavorano quotidianamente per rendere il momento della nascita veramente indimenticabile.

NATI NEL 2016 - Il nuovo servizio si va ad aggiungere ad una serie di interventi che hanno portato ad ottobre all’inaugurazione del nuovissimo reparto neonatale completo di sala parto e nido. Nel 2016 a Tivoli sono nati 668 bambini, l’obiettivo per questo nuovo 2017 è quello di superare questo risultato.
 
COS’È IL ROOMING-IN - Il Rooming-in è un elemento chiave nell’ambito del modello di percorso nascita offerto dall’Azienda Ospedaliera Asl Roma 5 all’interno del punto nascita dell’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli. È finalizzato alla promozione e sostegno dell’allattamento al seno e allo sviluppo delle competenze materne e del neonato. L’assistenza è offerta da una équipe multidisciplinare composta da   infermieri, infermieri pediatrici, puericultrici, ostetriche, ginecologi e pediatri, la maggior parte dei quali debitamente formata tramite corsi aziendali di counselling in allattamento secondo il modello OMS/UNICEF .
 
I VANTAGGI DEL ROOMING-IN - Tra i numerosi vantaggi del Rooming-in vi sono la facilitazione dello sviluppo delle competenze materne nella cura del proprio bambino, la promozione dell’attaccamento e della relazione mamma-bambino (processo di bonding), riduzione del rischio di infezioni ospedaliere per il neonato, empowerment della mamma, dimissione maggiormente appropriata grazie all’assistenza mirata allo sviluppo delle competenze materne e in virtù dell’empatia creata con il personale, facilitazione e sostegno all’avvio e mantenimento dell’allattamento al seno a richiesta del bambino. Lo comunica in una nota la Asl Rm5. 

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