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Guidonia Settecamini / Via Tiburtina

Dieci anni di ospedale psichiatrico per il "Cecchino di Guidonia"

A tre anni di distanza, Angelo Spagnoli ha avuto la sua sentenza. L'uomo che nel 2007 sparò all'impazzata uccidendo due persone ha avuto dieci anni da scontare in un ospedale psichiatrico. Le famiglie delle vittime: "Uccisi un'altra volta

A tre anni di distanza da quel maledetto 3 novembre, è arrivata, ieri, la sentenza per il "Cecchino di Guidonia". Angelo Spagnoli, ritenuto infermo di mente, ha avuto dieci anni da scontare in un ospedale psichiatrico. L'uomo nel 2007 ha sparato dal terrazzo di uno stabile, uccidendo la guardia giurata, Luigi Zippo, il proprietario di un negozio di tatuaggi, Pino Di Gianfelice, e ferendo una decina di persone.

"Non è giusto. Con questa sentenza l'ergastolo l'hanno dato a noi -ha commentato la signora Giuliana, moglie della guardia giurata morta per mano del "cecchino di Guidonia -Non so più a chi appellarmi, i periti hanno sbagliato e a pagare sono sempre le vittime che continuano a soffrire. È assurda la condanna per infermità mi hanno ammazzato cento volte".

La storia. Il 3 novembre del 2007 Angelo Spagnoli ha sparato all'impazzata con una carabina e una pistola, uccidendo due persone e ferendone altre prima di finire le munizioni e decidere di arrendersi. Il 52enne, ex tiratore scelto dell'esercito, ha aperto il fuoco dal balcone di casa sua nei pressi di un centro commerciale tra Villalba di Guidonia e Bagni di Tivoli, lungo una traversa della via Tiburtina. A cadere subito sotto i suoi colpi è stato Giuseppe Gianfelice, 55 anni, titolare di un negozio per tatuaggi della zona, mentre la guardia giurata, Luigi Zippo, è morta dopo il ricovero in ospedale.

Il capitano Spagnoli, passando da una botola nel suo appartamento, ha portato delle taniche di benzina sul terrazzo, gli ha dato fuoco e poi si è barricato in casa insieme alla madre e alla sorella, salvo uscire di tanto in tanto per sparare. Proprio durante una di queste incursioni ha colpito alcuni passanti che si trovavano in strada. In tutto sono state 17 le persone contro le quali ha esploso almeno 50 colpi di pistola e di fucile dal terrazzo della sua abitazione dove si era asserragliato. L'uomo ha sparato anche a due bambine di quattro e cinque anni, sorelle, che si trovavano in auto con i genitori. I proiettili hanno sfondato il tettino in vetro dell'auto e il finestrino anteriore, provocando almeno cinque fori, ma non hanno colpito nessuno degli occupanti.


 

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