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Guidonia Tivoli / Via A. Consolini

Convegno cave: rilanciato un tavolo concertativo regionale

Si è tenuto questa mattina il convegno ‘Le attività estrattive tra il nuovo piano regionale e la legge 168/11’. I sindacati chiedono la lavorazione in loco del 30% dei prodotti estratti

cave-travertino-iiSi è svolto questa mattina, a Tivoli, presso il laboratorio della società BTR di via Consolini il convegno “Le attività estrattive tra il nuovo piano regionale e la legge n. 168/11”. Organizzato dalle federazioni sindacali territoriali di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, il convegno è nato con l'intento di  produrre rapidamente una nota esplicativa per far chiarezza sull’interpretazione della legge n.168/11 in materia di proroga delle concessioni di cave e torbiere, per avere certezze sia sulla tenuta occupazionale che sui tempi di programmazione concessi al settore delle attività estrattive: questa la pressante e unanime richiesta emersa al tavolo del convegno e rivolta al governo regionale. All’incontro hanno partecipato Pietro Di Paolo, Assessore alle attività produttive della Regione Lazio, i Consiglieri regionali Giuseppe Parroncini e Anna Maria Tedeschi, Sabatino Leonetti, Vice Presidente del Consiglio della Provincia di Roma, Eligio Rubeis, Sindaco di Guidonia, Vincenzo Tropiano, Assessore alle politiche per lo sviluppo delle attività produttive di Tivoli, Fabrizio Franceschilli, Segretario provinciale Feneal Uil Roma, Attilio Vallocchia, Segretario provinciale Filca Cisl Roma, Walter Cherubini, Segretario Fillea Cgil Roma e Lazio, Claudio Giovanrosa, Presidente del Centro di valorizzazione del travertino romano, Giampiero Frediani, titolare della BTR.

ASSESSORE REGIONALE: Durante l’incontro, che ha visto un’ampia partecipazione di lavoratori, cittadini e referenti istituzionali, l’Assessore Pietro Di Paolo ha ribadito la natura transitoria della legge n. 168/11 in vista dei lavori che attraverso un tavolo concertativo allargato - con il coinvolgimento delle parti sociali e di tutti i soggetti istituzionali di riferimento - dovranno approdare alla modifica della legge n.17/2004 (Norme per la coltivazione di cave e torbiere della Regione Lazio), al fine di garantire maggiore supporto al comparto che da solo rappresenta il 5% del Pil. L’Assessore ha altresì assunto l’impegno a convocare il tavolo entro il prossimo 30 luglio. Entro la medesima data la Regione si impegna ad emettere la nota esplicativa sulla legge 168/11.

LAVORAZIONE IN LOCO E SUBSIDENZA: Durante i lavori di questa mattina, i sindacati hanno ribadito la necessità di vincolare le aziende del comparto estrattivo alla lavorazione in loco del prodotto per una quota non inferiore al 30%. La proposta ha incontrato favore e approvazione da parte dei rappresentanti istituzionali presenti. Ampio, vivace e puntuale il dibattito - che non ha tralasciato il problema del fenomeno della subsidenza nell’area di Villalba di Guidonia – durante il quale è stata ribadita con forza la necessità di valorizzare il travertino romano e tutti i pregevoli prodotti frutto delle attività estrattive del Lazio.

TAVOLO CONCERTATIVO REGIONALE: Attraverso l’incontro, fortemente voluto da Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, il sindacato ha inteso riunire attorno ad un tavolo, chiamandoli al confronto, i principali interlocutori istituzionali e la controparte datoriale, non soltanto per comprendere ed analizzare approfonditamente le novità legislative nazionali e regionali che attraversano il settore delle attività estrattive del Lazio, ma anche per stimolare gli interlocutori politici ad intraprendere misure concrete per la tenuta occupazionale ed il rilancio della filiera.

I SINDACATI:L’importante iniziativa di questa mattina – hanno spiegato in una nota congiunta Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil - rilancia il tavolo concertativo regionale, unico importante strumento in grado di far fronte sia alle problematiche del settore che di valorizzarne le opportunità. Confidiamo nell’impegno dell’Assessore Di Paolo perché possa essere rapidamente recepire la nostra proposta di vincolare le aziende alla lavorazione in loco del 30% dei prodotti estratti, a tutela dell’intera filiera e ribadiamo la richiesta di non destrutturare le imprese, garantendo trattamenti migliori ai lavoratori”.

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