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Guidonia Guidonia Montecelio / Piazza Giacomo Matteotti

Usb: “Videocamere in piazza solo per controllare la scritta fascista”

L'Unione Sindacale di Base di Guidonia e Tivoli critica l'installazione di 11 videocamere in piazza Giacomo Matteotti: "Soldi non proprio necessari"

buona-epigrafe-fascista-piazza-matteottiQuando ci costa la targa che ricorda il fascismo nella Piazza del Comune di Guidonia Montecelio? Con questa domanda l’Usb di Guidonia e Tivoli critica l’atto firmato dal Direttore Generale dell’Ente (n. 35 del 6 giugno 2011) avente per oggetto “la realizzazione di un impianto di monitoraggio circuito chiuso per Piazza G. Matteotti”. “Oltre al valore di memoria fascista – spiega l’Usb - rappresentato da una targa posta al varo della nuova piazza comunale rinnovata, targa contestata da comunità e da cittadini per il contenuto che rappresenta e che rasenta il reato di apologia del fascismo di cui alla L. 645/1952, questa amministrazione Rubeis continua a spendere i soldi pubblici per tutelare, a nostro avviso, il ricordo di un periodo nero come quello fascista che la targa stessa rappresenta” Per questo “sono state impegnate in fretta e furia le somme pari a circa 20mila euro per la posa di 11 videocamere. Soldi necessari? Non proprio”.

MEMENTO:Certo la piazza va tutelata da eventuali atti vandalici – prosegue la nota dell’Unione Sindacale. - Ma forse il Direttore Generale e il sindaco Rubeis non ricordano che già esiste una postazione di telecamere a tutela della piazza, telecamera installata un paio di anni fa insieme a una centrale operativa negli uffici dei vigili urbani. Già all'epoca della posa in opera della videocamera attualmente presente, L'USB ha chiesto ed ottenuto a tutela dei cittadini e dei lavoratori del comune, che le funzioni della telecamera stessa fossero regolamentate, con l'eventuale controllo da parte del comando della polizia municipale invece che di privati come era previsto”.

UN PERIODO BUIO:L'USB – conclude la nota stampa - oltre a contestare la posa in opera di una scritta che ricorda un periodo buio come il fascismo, contesta queste spese inutili, effettuate in fretta e furia e senza un progetto preciso, ed evidenzia il pericolo che il controllo venga effettuato non solo sugli atti di vandalismo ma anche sulle attività lavorative dell'ente o dei cittadini che vivono la piazza, come i bambini e i ragazzi che frequentano il luogo”.

LEGGE SCELBA: Una nota senza fronzoli che si conclude con la comunicazione della L.645/1952, cd Legge Scelba, soffermandosi sull’art. 4: Apologia del fascismo: “Chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità ideate. Nell’art. 1 è punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da lire 400.000 a lire 1.000.000. Alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. Se il fatto riguarda idee o metodi razzisti, la pena è della reclusione da uno a tre anni e della multa da uno a due milioni. La pena è della reclusione da due a cinque anni e della multa da 1.000.000 a 4.000.000 di lire se alcuno dei fatti previsti nei commi precedenti è commesso con il mezzo della stampa. La condanna comporta la privazione dei diritti previsti nell’art. 28, comma secondo, numeri 1 e 2, del codice penale, per usi periodo di cinque
anni
”.

 

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